Red Hot Chili Peppers - We Believe

io sono un fotografo, un cameraman, un giornalista. c'è una bambina piegata dalla fame ed un avvoltoio le si avvicina, rimango immobile nella mia postazione e scatto. non ho peso in questa situazione, la mia entità è poco inferiore a quella del vento, che passa e sposta appena qualche foglia secca. ho il dovere, il compito di riprendere quello che succede senza lasciarmi coinvolgere, dire solamente come sono e come stanno andando le cose.
che bastardo, che figlio di puttana. no, io non ho collocazione etica, sono avulso da ogni giudizio. tutto quello che posso e che potrei fare è racchiuso in ciò che tengo in mano: una penna, un taccuino, una fotocamera. documenta, documenta. io trasporto la voce, ma non posso impedirle di uscire straziata.
c'è un edificio che sta crollando, viene giù perchè è costruito con le briciole di pane ed un terremoto lo sta scuotendo come si fa con i rami degli olivi. mi ci infilo sotto ed accendo la cinepresa, mentre tutti scappano fuori senza notarmi. il soffitto inizia a spezzarsi, mentre le immagini vengono impresse sul dischetto, mosse. alzo l'obbiettivo inquadrando le crepe ed il materiale da quattro soldi che denunciano i loro costruttori e, mentre affido tutto alle mie riprese, questa è l'ultima cosa che vedo.
io sono un fotografo, un cameraman, un giornalista. non ho rilevanza in quanto attore, sono solo un testimone.

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