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esperimento.
provo a scrivere senza pensare.

c'è qualcuno, di sesso indefinito e fa qualcosa, ma non so cosa di preciso. ho smesso di leggere perchè pioveva. forse l'ombrello avrebbe potuto aiutare, forse avrei potuto mangiarmi dei sassi. farebbe male, il vino dico. grotte di tufo e canne da pesca parappapà. una casa diversa dall'unghia che mi sono appena mangiato. ci credo, abitalo te un pollice. io coltivo giardini, di quelli belli che nemmeno vi immaginate. una volta viene un daino e mi chiede se posso toccargli un corno che si è rotto nel caso faccia un miracolo, dice, se ne vedono così tanti in giro. finisce che l'uva si mangia il banchiere e nessuno riesce a capire chi abbia inventato se stesso.
capoverso, per staccare e riprendere. don din don din don. in guardia, messere, la sfido a triello. mamma, eppure c'è qualcosa di familiare in te. può darsi perchè sei la mia mamma. non parlo yiddish, proprio no.

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