Verso il centro della polarità

ti abbiamo perso, carta. ricompari, esci da qualche parte e fatti vedere, con gli angoli alzati.


nasciamo e finiamo in un passeggino, spinti da qualcuno che a noi diventerà più o meno caro. ci spingono avanti e ci spostano, ci fanno evitare gli ostacoli facendoci troneggiare protetti da tutto, con il sonno a portata di mano.
poi cresciamo e ci troviamo in piedi, dietro, a spingere qualcun altro che si addormenta sulle ruote. guidiamo noi adesso.
infine la vecchiaia ci rapisce, il tempo torna indietro e il culo si abbassa di nuovo. ci spingono di nuovo, in un ciclo infinito. stavolta c'è la sedia a rotelle, ma c'è ancora la vita, quella dell'inizio. la vita che si slancia e che viene fatta slanciare, con le spinte che ci accompagnano.

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