Quando sarà il frigo a mangiarsi ciò che hai dentro, non lamentarti di non avere più sentimenti

se ne sta, con il braccio artificiale dietro la schiena, appoggiato al muro coperto di muffa. si infila le gambe, si cambia la testa, ritrova quel che di diverso c'era da ieri. ormai è questa la vita che deve fare, se vuole diventare un essere più che meccanico. apre la carne, la terra e i vetri, infila dentro la bocca ed urla di liberarlo.
"portatemi via"

sa cos'è ancor prima di sapere dov'è. è un altro braccio elettrico, più grande del suo, che viene a prendersi i suoi sogni. lo spezza e lo separa, ne isola le parti più importanti e poi, lo distrugge. polvere.

ritrasmetti.
ritrasmetti.

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