Il bersaglio si sposta continuamente, e se non lo fa, lo spostiamo noi

la bocca gli faceva un male boia. non sentiva più il sapore del sangue, ma le cicatrici sì, se ci passava sopra con la lingua. era rimasta una sola ferita, sul lato destro. si era rimarginata, ma aveva ancora quello strato di pelle sottile che la lasciava vulnerabile a qualunque cosa. se rideva, sentiva dolore, se mangiava, sentiva dolore. cercava di non parlare, di stare in disparte per non essere costretto a muovere le labbra ed avvertire quell'accenno di strappo, terribile e lancinante.
dopo cinque giorni di calma tornò tutto come prima, la bocca non faceva più male e a vita aveva invece ricominciato a farlo. seduto sul gabinetto, nella stanza calda e ammutolita dentro alla casa anch'essa silenziosa, ritornò famelico, preoccupato. senza nemmeno pensarci, spinto dall'abitudine e dal piacere, dal nervosismo che lo rendeva compulsivo, come da anni ormai, ricominciò a mordersi.


giovedì frittata: frittata fredda
allevate una gallina fin da piccola, ed addestratela nel più duro dei modi. fatela diventare una macchina della morte, una creatura spietata ed insensibile capace di distruggere ed uccidere senza alcun coinvolgimento emotivo. tenetela sotto costante pressione ed allenamento, insegnandole ad essere calcolatrice e mai affettuosa, calorosa. una volta raggiunto il punto di massima gelidezza possibile, raccogliete le sue uova migliori e conservatele in una cella frigorifera fino alla sua morte. in suo onore, poi, cucinate la frittata con le uova di cui sopra. il fuoco non potrà nulla contro la loro freddezza.
soluzione alternativa: cucinate una frittata normale e mangiatela domani.

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