La risata più bella, non è quella del divertimento


a volte non sono completamente fuori dal mondo, anche se certo, non per merito mio. stavolta però il post ha un che di sensazionale, perché parla di un videogioco, argomento inedito per il mio sconclusionato blog dal periodico design. un gioco che mi ha folgorato fin dal primo letterale istante in cui ci sono entrato in contatto, sotto la guida del mio amico E.
Limbo, uscito per PC cinque giorni fa (già da un anno su Xbox e da un mese su PS3), è un'esperienza videoludica tetra, coinvolgente, scarna, minimalista, geniale. la sagoma di un bambino in uno scenario nero, grigio e senza musiche, ma pieno di suoni che appaiono e scompaiono impercettibilmente. i suoi occhi bianchi e aperti che ci fanno capire che è ancora vivo, perché un ragno gigante non l'ha trafitto con una zampa, o perché una tagliola non l'ha decapitato.
"la poesia, e la sensazione di trovarsi in luogo completamente ostile".



p.s. io ovviamente l'ho scaricato da Animedb.

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