Quelli accontentati e quelli che si accontentano

ho sonnolenza, svogliatezza e piccole disfunzioni che non mi invalidano. se mi butto, riesco a nuotare, pure se ho appena mangiato. il caffè lo prendo al massimo una volta a settimana, uso pochissimo i punti e virgola. il cane accanto mi concilia il sonno, i rumori costanti o si fanno adorare o mi danno desideri omicidi.
niente pasta dopo il dolce, si inverte l'ordine e si rimane insoddisfatti. non mi confesso, allo specchio mi guardo e mi sorrido, mi mando affanculo. vado per il caso e per il caos, quando non trovo niente. il mondo è bello perchè dura poco, il gioco è bello perchè è vario. non se ne esce mai, si esce soltanto per poi rientrare.
due
quattro
otto
sedici, no
quattordici passi, il trampolino si slancia sulla valle, le mie gambe guardano il cervello che si tuffa. l'ha fatto di nuovo, è saltato giù senza chiedere il permesso.

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