Delle lente istantanee

quando inizia un po' a piovere, le strade di campagna si riempiono di rospi; guidando in automobile, cerchi di evitarli con scarso successo. ne ammazzi un sacco, spalmandoli sull'asfalto. quando torni indietro, in un secondo viaggio, trovi la stenderia di animali morti che hai seminato.
in fondo te ne frega molto poco, i rospi pullulano sempre, non hanno problemi di estinzione e soprattutto non ti fanno poi così tanta pena se li uccidi per errore. magari, se fossero stati dei gatti, pensi, un po' ci saresti rimasto male. eppure i gatti non è che siano poi tanto diversi dai rospi. insomma, sono tantissimi e ovunque, non cambia molto se qualcuno di loro finisce sotto le ruote di un'auto. tuttavia, un micio riverso a terra con la schiena spezzata, ti intenerisce, ti commuove.
perchè? dove sta il punto? il punto sta nel fatto che il gatto, in generale, ha un diverso rapporto con l'uomo rispetto al rospo, un rapporto prevalentemente di amicizia e affetto. ecco perchè un po' ti dispiace, a vederlo lì morto. ed ecco perchè, davanti all'anfibio cicciuto formato francobollo, rimani quasi del tutto indifferente.

quando muore un bambino, un innocente dimenticato, flagellato dalla fame o dalla guerra, succede più o meno la stessa cosa. l'uomo lontano, quello che non abita sotto casa o nel condominio di fronte, non rischia certo l'estinzione. eppure non è tanto differente dall'uomo vicino, quello che passa davanti al nostro cancello ogni mattina, portando il cane, o quello che segue il nostro stesso corso di cucina. anche qui il punto sta nel rapporto che abbiamo con loro, generalmente parlando.
se vediamo un uomo vicino, con cui siamo soliti parlare o uscire o semplicemente salutarci, morire sotto un fuoristrada, allora ci dispiace, ci sentiamo giustamente tristi e affranti. se invece un uomo lontano, con il quale condividiamo solamente un televisore in cui lui è dentro e noi fuori, viene spazzato via dai cingoli di un carro armato, il nostro disinteresse si fa sentire, il nostro sguardo non si fa vedere.
in fondo, pensiamo, ho schiacciato un rospo.

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