Tenere il conto di ogni volta che si è sbagliato a farlo

facciamo che stiamo tutti un attimo in silenzio e cerchiamo di capire da dove venga quello spiffero che ci raffredda ogni tanto, che ci dà fastidio quando sembra che tutto vada bene, che si aggiunge ai dispiaceri nascondendosi sotto sotto, ma facendosi sentire. ho sbattuto la finestra e l'ho chiusa, ricordandomi di non aprirla più. dev'essere rotta però, perchè ha continuato ad aprirsi. così ho resistito per un pò, usando di tutto, catene e lucchetti, chiodi e legno. poi ho smesso, ho acceso la musica ed ho rotto il silenzio, senza la voglia di stare ad ascoltare da dove entrasse l'aria fredda e, senza troppi problemi, ho aspettato che l'estate la riscaldasse. anche così è passato un po' di tempo, avanti e avanti ancora. però ho avuto caldo, sempre di più, sudando in cerca di una nuova soluzione.
ho finito con l'accettare che quello spiffero non possa andar via, finchè continuo a soffiare nel circolo d'aria che lo alimenta.

adesso la finestra è spalancata, e la malinconia entra ed esce quando pare a lei, dandosi il cambio coi momenti d'entusiasmo e di qualsiasi altro tipo.
a volte piove a dirotto, a volte i raggi del sole soffocano, a volte si sta da Dio.
ma gli spifferi sono sempre i più rompicoglioni.

Commenti

Post più popolari