L'applauso, purtroppo, è quasi sempre a prescindere

anzitutto devo ringraziare una mia amica per ciò che state per leggere, in quanto è frutto della mia mente più la sua.
vuole che la ringrazi col nome di Erzsébet Báthory.
se non sapete chi sia, fatevi un giretto su Wikipedia muniti di stomaco forte e soprattutto vuoto.

dunque iniziamo.

c'è un esame che proprio non vogliamo dare.
ce lo vogliamo portare fino alla laurea (o possibilmente fino alla morte, non facendo necessariamente però corrispondere la laurea con la morte) e vorremmo laurearci senza darlo.
ma non si può fare.
ergo dovremmo comunque darlo, ma basterebbe un 18 per passare.
bisognerebbe rispondere ad ogni domanda ed affermazione del prof con "mi dia 18", assillandolo fino all'esasperazione in modo che egli alla fine, sfiancato e prossimo all'esaurimento, ci dia il voto senza alcuna interrogazione.
ma durante le nostre minacce, il prof potrebbe alzarsi e uscire.
occorrerebbe dunque incollarlo alla sedia, incollando le porte e le finestre impedendo a chiunque di entrare e/o uscire dalla stanza.
inoltre incollare noi stessi alla sedia, incollare la nostra sedia al pavimento e così via anche con il prof.
il tutto secondo questa accurata procedura-
entrare in aula quando è ancora deserta.
incollare per terra la sedia del prof e quella destinata agli interrogati.
cospargere la seduta della sedia del prof con molta colla.
aspettare che il prof entri e si sieda e stamparsi in faccia un sorriso beffardo nei suoi confronti non appena tocchi la sedia con il culo (quest'ultimo passo è a discrezione del vostro livello di sadismo).
rispondere all'appello.
uscire da una delle due porte fingendo di andare al bagno ed incollarla dall'esterno.
ah, precisazione: per incollare usare litri e litri di Attack nascosti nella borsa in appositi tubetti (o tubettoni).
entrare dall'altra porta ed incollarla dall'interno senza farsi vedere (questa parte è la più difficile, in quanto si dovrà aspettare che tutte le persone presenti in aula guardino contemporaneamente verso un'altra parte per circa un paio di minuti).
aspettare di essere chiamati.
una volta davanti al prof, incollarsi alla sedia con nonchalance.
esordire con "mi dia 18".
e così via ad ogni sua domanda.
esempio:
"buongiorno"
"mi dia 18."
"mi parli di Picasso"
"mi dia 18."
"mi parli di Monet"
"mi dia 18."
"lei è pazzo"
"no, io mi voglio laureare"
se il prof prova ad alzarsi sono cazzi suoi, realizzerà che gli è impossibile.
se nonostante la vostra insistenza lui non si decide a darvi 18, protendete il collo verso di lui con calma e fate un respiro profondo.
dopodichè afferratelo violentemente per il bavero e urlategli in faccia "mi dia 18".
cercate di essere cattivi.
se nemmeno così funziona, estraete dalla borsa la motosega che avrete precedentemente occultato tra i tubetti (o tubettoni) di Attack ed avvicinategliela accesa alla gola.


e poi visto ieri sera il riccio, voto sette.
impagabile la scena in cui lei si siede sul cesso in casa del giapponese e parte Mozart a tutto volume in diffusione nel bagno.

venerdì risotto: risotto allo zafferano
la zia della mia mamma è esperta di zafferano, dove abita lei lo fanno, ci fanno di tutto. ci fanno le case, il carnevale, le persone e, occasionalmente, anche il risotto.
per chi non volesse spendere troppi soldi, basterà un barattolo di vernice gialla da versare nel riso.
la vostra salute non è assicurata.

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