Le grandi menti che riescono a ribaltare la stessa cosa in due modi diversi, contemporaneamente

le ho mangiate tutte, sbranate fino all'inverosimile. qualcuna non si vede nemmeno più, qualcuna sanguina, qualcun altra si sente e basta, perché fa ancora male. dopo una settimana di relativa calma, arriva la domenica, in cui vengono uccise (da me, naturalmente) senza avere nessuna colpa. ed i primi tre giorni successivi sono di vendetta, perché si fanno spazio dove non arrivano, perché lasciano che io capisca quanto sia terribile la loro mancanza.
poi mi perdonano, e ritornano. eppure io non riesco, io ho bisogno, io devo distruggerle, la pace con loro non è possibile. è pensabile, e può essere relativamente durevole, ma non eterna, né lunga.
il perché c'è e riguarda la frenesia, il travaglio, le scadenze, il tempo.
anche se quello che domina, poi, è sempre il piacere.

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