Melodia, armonia e ritmo

il semaforo intervalla le sue luci automaticamente, dice chi può passare e chi no. sta in mezzo ad una strada di montagna, perché è uno di quelli mobili, che vengono spostati dove c'è bisogno. verde, rosso. non ha l'arancione. netto, si passa o non si passa.
la via è poco trafficata, specialmente di notte, quando il freddo di gennaio ghiaccia il supporto metallico ed il buio diventa totale in poco tempo. rimangono i suoi fari colorati a lampeggiare solitari. verde, rosso, verde, rosso, verde, rosso. con lui il suo gemello, un chilometro più in là, a fare lo stesso lavoro, impassibile e dimenticato.
se qualcuno arriva all'improvviso, con gli abbaglianti puntati sull'asfalto nero, lo troverà lì, a dargli istruzioni. adesso si può passare, adesso no. una certezza, semplice ed imparziale, mai dubbiosa sulla decisione da prendere, sulla legge da dettare, sempre.
c'è anche una strada molto più grande, ai piedi del monte, su cui sono iniziati dei lavori. al momento ci sono degli uomini con delle palette, che la sera spariscono col sole e lasciano il cantiere nel buio, a segnalarsi da solo con le fasce catarifrangenti. del semaforo, purtroppo, ancora non c'è traccia.

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