Se te ne accorgi, non sta succedendo di nuovo: lo stai facendo succedere per la prima volta

procedo tranquillo per la mia strada, viaggio a velocità costante sotto i tre numeri. quello davanti a me è quasi un chilometro più piccolo, quello dietro di me sopravvive nel buio solo coi suoi fari gialli e lontani. la corsia di sinistra si muove come il nastro di un cassiere, dove le auto più veloci sfrecciano verso il lettore di codici a barre.
ci divide una striscia fatta a pezzettini che si rincorrono l'un l'altro, quasi a volersi riattaccare tutti per formare una linea continua.
abituato ai sorpassi, mi accorgo di un'attimo di anomalia: qualcuno, con la sua auto, è di fianco a me. non mi sfiora rapidamente come tutti gli altri, no, mi accompagna. percorre la mia stessa strada per qualche lunghissimo secondo, alla mia stessa velocità. mi volto e lo cerco, provo a spiare dentro l'abitacolo, ma non riesco ad entrare perché la notte ha già conquistato i riflessi e i finestrini. lui poco alla volta si sfila dal nostro temporaneo legame e prosegue spedito.
in quel momento abbiamo condiviso, siamo stati quasi amici. ci siamo fatti compagnia l'un l'altro come a dire "hei, anche te qui eh?", come a capirci a vicenda.
poi la vita ci ha inghiottito ancora.

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