Gli obblighi sentiti, ma inesistenti

guardo il riflesso della mia bocca nei suoi occhiali, poi mi concentro ed arrivo a vedere quello che sta dentro i suoi occhi. capisco a malapena cosa sta succedendo.
mentre si avvicina con la siringa, mi chiedo perché non si faccia una pre-anestesia, in modo da non sentire il dolore della puntura.

Commenti

  1. Si avvicina con la siringa, gli sorrido di sbieco. Lo avviso "Ho le vene difficili" con un sopracciglio appena più in alto ed un angolo della bocca incurvato. Lui mi guarda, annuisce e mi tasta il braccio. Lo fisso negli occhi senza sbattere le palpebre, con quel sorrisetto che non accenna a scemare. Penso di avere un'aria pacata, finchè non noto la goccia di sudore che gli cola sulla tempia, mentre cambia ago e prende il butterfly. Tocca di nuovo il braccio, individua la vena, mi lancia uno sguardo. Lo sto ancora fissando negli occhi, per un istante si incrociano. Disinfetta, e con attenzione, infila.
    Ho la sensazione di sentire il suo pomo d'adamo muoversi nella sua gola con un gesto di sollievo, quando il sangue abbocca alla cannula e lui può riempire le dieci fialette che deve prelevarmi.

    Qualcosa mi dice che i miei prelievi sono differenti dai tuoi.

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  2. sicuramente, ma io ho descritto un intervento dal dentista. la siringa è per l'anestesia.

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