Scende la notte, ma solo se ci sono le scale
8 hours
otto ore. il minimo tempo che serve per riposarsi, dicono. ma se quelle ore sono invece sei? che succede se scompaiono del tutto? e se si dilatano, crescono, raddoppiano?
non sapeva rispondere a quelle domande. guardava intontito il piede destro che sbucava in fondo al letto, da sotto il lenzuolo bianco. otto ore per riposarsi. nove anni di coma erano bastati. erano bastati? credette di sì quando, dopo giorni di torpore, riuscì a muovere l'alluce.
e invece no.
il sonno, sera dopo sera, c'era sempre, inevitabile come il freddo sulla neve, come la salivazione durante il pranzo. dormiva senza sogni dopo ore ed ore passate a letto senza potersi alzare.
eppure non gli tornava. a cosa era servito tutto quel riposo, quella perpetua, costante fase R.E.M.? se non altro si era riempito di domande, ma non di risposte.
gli erano venute fuori tutte insieme, quasi fosse tornato bambino, come se, dormendo, gli si fosse rovesciato il cervello, facendo riemergere mille interrogativi sopiti fino a quel momento.
poi non ci pensò più.
tornò a casa e riprese la vita di nove anni prima, con tutti i dovuti cambiamenti d'eta, dai dieci, ai diciannove anni. era cresciuto in un letto, i suoi amici invece si erano misurati ogni giorno, facendo a gara su chi fosse più alto. il suo corpo smunto, debole e magro gli sembrò non suo, davanti allo specchio. se lo ricordava diverso.
poi iniziò ad uscire, farsi una compagnia, leggere libri, chè a scuola ormai era inutile andarci.
si ritrovò in piedi.
in piedi alle due di notte, nel bel mezzo di una birreria, due anni dopo il risveglio.
e per nove anni, da quel momento e senza accorgersene, non dormì più.
venerdì risotto: il risotto di oggi è il risotto al San Daniele. per la preparazione si consiglia di non uccidere il Beato, ma di metterlo direttamente vivo nella pentola lasciandolo agonizzare per tutto il tempo di cottura.
e poi, tanto per finire in bellezza, un po' di animali allo stato brado.
otto ore. il minimo tempo che serve per riposarsi, dicono. ma se quelle ore sono invece sei? che succede se scompaiono del tutto? e se si dilatano, crescono, raddoppiano?
non sapeva rispondere a quelle domande. guardava intontito il piede destro che sbucava in fondo al letto, da sotto il lenzuolo bianco. otto ore per riposarsi. nove anni di coma erano bastati. erano bastati? credette di sì quando, dopo giorni di torpore, riuscì a muovere l'alluce.
e invece no.
il sonno, sera dopo sera, c'era sempre, inevitabile come il freddo sulla neve, come la salivazione durante il pranzo. dormiva senza sogni dopo ore ed ore passate a letto senza potersi alzare.
eppure non gli tornava. a cosa era servito tutto quel riposo, quella perpetua, costante fase R.E.M.? se non altro si era riempito di domande, ma non di risposte.
gli erano venute fuori tutte insieme, quasi fosse tornato bambino, come se, dormendo, gli si fosse rovesciato il cervello, facendo riemergere mille interrogativi sopiti fino a quel momento.
poi non ci pensò più.
tornò a casa e riprese la vita di nove anni prima, con tutti i dovuti cambiamenti d'eta, dai dieci, ai diciannove anni. era cresciuto in un letto, i suoi amici invece si erano misurati ogni giorno, facendo a gara su chi fosse più alto. il suo corpo smunto, debole e magro gli sembrò non suo, davanti allo specchio. se lo ricordava diverso.
poi iniziò ad uscire, farsi una compagnia, leggere libri, chè a scuola ormai era inutile andarci.
si ritrovò in piedi.
in piedi alle due di notte, nel bel mezzo di una birreria, due anni dopo il risveglio.
e per nove anni, da quel momento e senza accorgersene, non dormì più.
venerdì risotto: il risotto di oggi è il risotto al San Daniele. per la preparazione si consiglia di non uccidere il Beato, ma di metterlo direttamente vivo nella pentola lasciandolo agonizzare per tutto il tempo di cottura.
e poi, tanto per finire in bellezza, un po' di animali allo stato brado.
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