Sono sempre le stesse note

gli acceleratori di particelle sono così grandi, fanno muovere cose così piccole.
l'immenso che governa l'infinitesimale. pensandoci, come concetto, quadra. di solito i più forti e grandi vincono sui più piccoli e deboli.
ma quelle particelle vengono fatte scontrare a velocità folle, in un unione talmente potente da dare vita a nuove divisioni, ancora più piccole.
probabilmente senza l'acceleratore, le particelle si unirebbero ugualmente. anzi, sono già unite.
ma il più grande e forte ha il potere di far generare figli quando vuole, a chi vuole, per vedere, capire di cosa è fatto lui stesso. e sono figli più piccoli, sempre più piccoli. forse parti di parti di parti all'infinito.
il concetto quadra, ho detto. di solito è il contrario, perchè il cervello e le idee, dimensionalmente parlando, sono limitati rispetto al resto del corpo. il sale è ridotto nei confronti dell'acqua, eppure fa il mare salato.
forse anche noi siamo fatti scontrare a velocità allucinanti, a volte, per mano di qualcuno o qualcosa o qualcuno che manovra qualcosa o qualcosa che manovra qualcuno (oggi è così). per arrivare progressivamente a qualcosa di sempre più piccolo. dal momento in cui ci vuole un contatto, al momento in cui basta uno sguardo per entrare.
io non credo.
se succede, succede perchè siamo noi a correre con le mani sugli occhi.
ma forse nemmeno le particelle pensano di essere spinte.


poi beh, ieri visto Hachiko: voto tre. mi dispiace solo per il cane attore, il quale probabilmente non aveva idea in che genere di brutto film stesse recitando.

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