E' così difficile fare le cose facili

tegole sulla testa, camino sull'orecchio destro, finestre sugli occhi, porta sulla bocca: la nostra casa siamo noi.
le persone a cui vogliamo bene, gli amici (quelli veri), sono gli unici posti dove riusciremmo a traslocare.
e poi un sacco di paragoni.
le parole e le idee, le uniche fondamenta;
le litigate, i temporali notturni.

sfrattateci adesso.

sfrattateci adesso, che il cemento di un sacco di abitazioni è vecchio di anni.
abitazioni, non case.
se non vedi differenze tra i due termini, sei un'abitazione.
demolite i palazzi simbolo dell'uomo che confonde il vivere con il voler esistere.
oppure chiudete tutte le vostre finestre con le catene, riempite i camini di cemento.
saranno le nostre, di finestre, a rimanere aperte.

sfrattateci adesso.

sulle montagne, in posti sperduti od anche in giro per qualche strada, al lavoro su un quadro, sommersi dalle note, in fuga dagli affitti troppo alti
le case con le gambe continueranno a camminare.

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