Esplodere senza esplodere

ci sono queste due fette di carne sulla piastra, il fuoco è acceso; è pollo, va fatto cuocere bene. il metallo si scalda sempre più, ed il cibo inizia a fumare un po'. prendo una forchetta e giro la fetta più vicina a me, per controllarla. è sempre bianca.
aspetto qualche altro minuto, poi la muovo una seconda volta, ed inizio a notare delle striature marroni. manca poco, devo stare attento. nel frattempo preparo un pomodoro con olio e sale, poi ricontrollo. la carne è pronta.
è cotta, dunque entrambe sono cotte. tutte e due sono fette di pollo, più o meno grandi uguali, stesso spessore, stesso tempo di cottura. l'altra deve essere cotta per forza.
la giro, ma vedo è ancora bianca. strano. eppure sono molto simili, quasi la stessa fetta di carne. il procedimento è stato il medesimo, perché non anche l'effetto? le ho gestite allo stesso modo, le ho trattate come fossero la stessa fetta di carne, ho detto, perché praticamente lo sono. come tutte le altre fette di carne di quella dimensione, di quella derivazione.
sono uguali, necessitano accorgimenti uguali. eppure una è pronta, l'altra no. e la spiegazione non è che non sono un cuoco o che la piastra è difettosa.
la spiegazione è che di fette di carne uguali, al mondo, non ce ne saranno mai.

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