Il tempo della protezione dei supermercati

passo sopra le strisce nuove che riflettono la luce dei lampioni e rivelano la faccia ancora viscosa su cui si è posata l'umidità notturna.
fermo l'auto nel piazzale delle scuole completamente vuoto e grigio, da dentro l'edificio qualcuno urla di paura. tiro il sacchetto nero, richiudo il cassonetto e risalgo in macchina, mi allontano mentre si sono addirittura affacciati ai vetri delle aule superiori, battendo per chiedere aiuto.
faccio la prima curva in discesa e sulla sinistra dove prosegue una strada sterrata c'è un'altra auto, una bella auto con dentro un uomo e una prostituta. sanno che li ho visti, si allontanano da me mentre io mi allontano da loro.
sulla provinciale c'è una piccola auto che frena a intermittenza, sbanda un po' e poi prosegue. io la seguo, tengo la distanza ma la seguo, la guardo e mi sento un dio che vede gli uomini un attimo prima che tocchino la morte, senza poterli fermare. se si schianterà, non avrò nessun Regno in cui accoglierlo. sbanda ancora, ma io lo seguo, finché le nostre strade si dividono.

stanotte il mondo mi ha sfiorato ma non ho allungato il braccio per sfiorarlo a mia volta, l'ho guardato girare e l'ho lasciato dov'era, mentre guidavo in pace verso la fine della mia giornata.

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