Nessun prezzo a nessun costo

viene dalla nostra parte, anzi, veniva. ci siamo voltati ed è caduto, non ci spaventa anche se è grosso, non ci ghermisce anche se ha le braccia lunghe, perché adesso le tiene ferme.

il pugno si chiuse una volta uscito dal pavimento, afferrando l'uomo e stringendolo con le dita sui deltoidi, il pollice attorno alla pancia avvinghiato col mignolo e l'anulare. non lo portava giù, non lo gettava via, non lo soffocava; lo teneva lì e lo tenne lì per anni, senza farlo muovere, lasciando che le sue forze uscissero sprecate dalle poche fessure lasciate dalla stretta.
all'improvviso la mano l'aveva preso, ma non fu all'improvviso che lo lasciò. non serviva disperazione, non serviva astuzia e non serviva forza per uscirne, non serviva adattamento.
dormì e visse dentro il pugno, coi muscoli che si scioglievano e la pelle che perdeva il tono, il viso che si consumava. diventò sottile come la buccia di una mela, così sottile che riuscì ad infilarsi in una delle fessure. ma mentre scivolava, la mano, definitivamente, si serrò.

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