Imparare a liberarsi

in questi giorni di foschia ogni cosa è velata e si riesce a distinguere bene solo ciò che è molto vicino. nemmeno la luce aiuta granché, anzi, a volte peggiora la situazione. non è nebbia, è una cella frigorifera.
la mia mano è ancora ghiacciata, e i geloni mi cadono dalla fronte. sono in qui da più di quarantott'ore e nonostante tutto sono riusciti a mantenermi vivo e cosciente. mi muovo a fatica e poco, lo spazio è grande almeno per sdraiarsi, ma purtroppo mi hanno inchiodato i piedi al pavimento.
la lampadina si accende o si spegne a seconda delle ore, ed il fumo che esce dalla mia bocca si blocca sulle pareti. mi lasciano fumare, non so perché. ho fame, ho sonno, ho sete, tuttavia non credo che soddisferò nessuno di questi bisogni.
quello davanti a me si è liberato praticamente subito e se ne è già mangiati un paio.

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